giovedì 14 marzo 2013

AZZARDO E GIOVANI.
Considerazioni e Proposte.  
“E’ bene che società, istituzioni, scuola, famiglia rinuncino ad ogni rimpallo di responsabilità e ricerchino un comune sentire ed una vera condivisione di valori."

PREMESSA: 

Già da uno studio del 2009 
(http://terzotriennio.blogspot.it/2009/10/giovani-e-gioco-dazzardo-troppe-puntate.html) 
emergevano dati preoccupanti: ..”Secondo una ricerca di Nomisma un quarto degli studenti degli istituti professionali gioca tutti i giorni. Il 22% partecipa a 5 tipi diversi di «scommesse»” 

Alla fine del 2011 il Dott. Matteo Iori 
(a CHE GIOCO GIOCHIAMO_dicembre 2011) 
pubblica dati che non possono più essere ignorati: 
Minorenni 
Purtroppo, nonostante in Italia sia vietato il gioco d’azzardo a chi non ha compiuto 18 anni, ben il 75,2% dei minorenni dichiara di avere giocato nell’ultimo anno. 
Il gioco più diffuso tra i giovanissimi è il gratta e vinci (con il 30% di scelte), con il 16,9% seguono i giochi on line, poi i giochi di carte con denaro in palio (15,5%), il superenalotto (10,6%), le slot machine e il lotto entrambi al 6,8%, infine con il 5,8% i giochi telefonici e successivamente gli altri giochi. 
PERCHE’ GIOCANO? 
anche per i ragazzini, come per gli adulti, la motivazione principale per l’azzardo è: 
 34,1% vincere denaro 
 30,9% giocano per passare il tempo 
 22,8% chi vuole sfidare la sorte 
 12,2% gioca per misurare le proprie capacità 
MOTIVAZIONI A GIOCARE 
Anche per i giovanissimi l’aver “quasi vinto” è la cosa che, con il 37% delle scelte, più convince a considerare la vincita come “a portata di mano”; seguono come motivazioni: le notizie sulle vincite date dai mass media (17,4%), e altre motivazioni. Solo il 16,3% vede la vincita come una possibilità molto lontana. 


Da INDAGINE CONOSCITIVA ANCI Aprile 2012: 
(per audizione in XII Commissione della Camera dei Deputati) 

"…..Tra i giovani la percentuale di dipendenti è più elevata che tra gli adulti (8%), ovvero dell'11%: ragazzini che giocano d’azzardo e rischiano di diventare scommettitori patologici Inquietante rilevare che se nel 2000, il 39% degli studenti italiani aveva riferito di fare giochi in cui si vincono o perdono soldi con una frequenza riportata compresa tra “poche volte l’anno” e “quasi ogni giorno”, questa percentuale aumenta gradualmente nel corso degli anni, giungendo nel 2009 intorno al 51,6%. Tra gli studenti il fenomeno è maggiormente diffuso nelle regioni del Sud Italia: la Campania in testa, seguita dalla Basilicata e la Puglia . 
In 10 anni gli studenti giocatori sono aumentati del 25%. 
Questi dati ci dimostrano come nella popolazione giovanile così come in quella adulta si rivela molto sensibile al fascino del gioco. 
Senza dubbio un ruolo rilevante viene svolto dalla pubblicità del gioco d’azzardo, divenuta una costante presenza nei manifesti di ogni città italiana, sulle pagine di ogni giornale, sui banner di ogni sito internet, negli spot di ogni televisione. 
I cittadini italiani sono quotidianamente raggiunti da innumerevoli proposte di gioco e da pubblicità che tendono a indurli a credere che la vincita sia a portata di mano e che basti giocare per cambiare finalmente vita. 
Nel 2009 risultano investiti oltre 72,3 milioni di euro in questo settore dalle industrie del gioco e nel 2011 sono stati spesi oltre 106 milioni per pubblicizzare i giochi d’azzardo. 

DA INDAGINE DEL GENNAIO 2013: a rischio anche il “percorso scolastico” http://tecnologia.notizie.it/studenti-a-rischio-bocciatura-per-sesso-e-gioco-dazzardo 
....”Infatti secondo i dati emersi dagli studi, circa il 60,8 per cento degli studenti italiani che frequentano le scuole medie e le superiori utilizzano il pc e il web in modo errato, ovvero dedicandosi ad attività di pornografia con foto, video erotici e chat piccanti. Mentre il 53,6 per cento svolge attività diverse, come ad esempio giocare d’azzardo on line. Chiaramente anche la rimanente parte del sondaggio, ovvero il 39,5 per cento dei ragazzi che giocano ai videogames non si salvano dalla bocciatura e corrono il rischio di ripetere l’anno scolastico” 

La semplice lettura di questi dati, evidenzia le AREE di azione su cui primariamente intervenire. 

Si richiede alle Istituzioni, 
ciascuna per le proprie competenze, 
un intervento RAPIDO ED EFFICACE 
a tutela dei nostri ragazzi, 
agendo su tre punti principali: 


1) RISPETTO del divieto di gioco AI MINORI 
Oltre a controlli “seri” sull’età di chi compra “gratta e vinci”, o peggio fa scommesse nelle innumerevoli “sale” che hanno invaso le nostre città, è importantissimo riuscire ad impedire che i minorenni accedano ai siti di scommesse/poker/altri tipi di azzardo ON LINE, infatti il gioco on line troverà sempre maggiori sbocchi grazie ai cellulari e alle nuove tecnologie. RICORDIAMOCI CHE I GIOVANI SONO PERENNEMENTE CONNESSI ALLA RETE, e generalmente senza controllo degli adulti 

2) INTERDIRE o limitare LA PUBBLICITA’ del gioco d’azzardo (diretta od indiretta) 
Limitare, controllare e regolamentare in modo più rigoroso la pubblicità sul gioco d’azzardo legale, in modo che non sia ingannevole, accompagnandola con la sottolineatura dei rischi comunque legati all’attività di gioco e diffondendola fuori dalle fasce orarie protette ; quindi azioni e limitazioni su pubblicità televisiva, carta stampata, on line ( pop up o email con “bonus” da spendere…). Questo per quanto riguarda la pubblicità diretta. 

Altrettanto pervasiva e molto più subdola è però la pubblicità “indiretta”. 

Ogni sera alle otto e mezza la TV di Stato, per cui paghiamo anche un canone, ci propina uno spot lungo più di un’ora, sull’azzardo: il “fortunata giocatore” di turno spera di cambiare la propria vita aprendo pacchi. INACCETTABILE! 

Altra "opportunità" capita quando ci rechiamo all’UFFICIO POSTALE, per fare una raccomandata o pagare una bolletta ci sentiamo proporre l’acquisto del “gratta e vinci”. 
Meraviglioso questo episodio accaduto a Taranto: un’anonima impiegata di uno sportello delle Poste Italiane ha scritto, in una lettera pubblica, “io il Gratta e Vinci non lo voglio vendere” e ha chiesto “Perché Poste Italiane si abbassa a questo?”. 
La lettera è diventata un vero e proprio volantino, manifesto di una campagna contro il gioco, diffuso nelle sedi delle Poste di Taranto e provincia. Nella sua lettera l’impiegata scrive: “Io non credo che tutto quello che non è nettamente fuori legge sia legittimo e corretto”. 

O ancora le “lotterie sul consumo” (la cui approvazione è al momento in stand by) che propongono alla casalinga disperata ( o al ragazzino mandato dalla mamma a comprare ) di “giocarsi” il resto della spesa, invece che metterlo nel portafogli. E chissà quante altre subdole iniziative di cui non siamo al corrente……. 

 Per non parlare dei “personaggi” a cui i ragazzi fanno riferimento, giocatori di calcio, campioni di nuoto ecc… che si fanno riprendere ( immagino dietro lauto compenso, come se non ne guadagnassero già troppi…) mentre si sollazzano a tavoli di poker di ogni tipo. 

3)INFORMARE E FORMARE gli adulti di riferimento ( genitori, insegnanti, educatori, allenatori…) e anche gli ESERCENTI delle sale gioco e altri luoghi simili. 
I genitori e gli insegnanti hanno difficoltà a riconoscere i primi segnali di rischio, in quanto il giocatore d’azzardo agisce individualmente, (soprattutto per il gioco online) senza condividere la proprie esperienze con qualcuno. Inoltre, il difficile riconoscimento dei sintomi e la negazione della gravità della situazione da parte del giocatore rendono difficile l’individuazione della patologia e ritardano i tempi di intervento; è fondamentale quindi un intervento di prevenzione al fine di promuovere una corretta informazione sul fenomeno per intervenire per tempo, prima che un comportamento occasionale sfoci in un disturbo serio. 
Gli adulti devono essere preparati: “sapere riconoscere il problema e sapere cosa fare”, in collaborazione e sinergia con il territorio, le ASL, le Agenzie educative, e anche attraverso il “volontariato” ( Associazioni e Gruppi di auto-mutuo aiuto) 

Da questa serie di considerazioni appare evidente quanto il problema abbia una grande componente “culturale” su cui bisogna lavorare. 

Senza GIOVANI (o con giovani problematici) non c’è futuro. 
Se i figli sono pochi, in una società di adulti e anziani, il futuro svanisce. Preserviamo questi giovani, i nostri figli, che però non sono solo “nostri” ma sono un bene, una risorsa di tutti, anche di chi ha scelto o a cui è capitato di non averne. 

Volenti o nolenti, dobbiamo tutti essere o diventare “educatori”. 

Anche l’amministratore pubblico, che non si sostituisce alla famiglia, ma sta al suo fianco. 
E’ bene, perciò, che società, istituzioni, scuola, famiglia rinuncino ad ogni rimpallo di responsabilità e ricerchino un comune sentire ed una vera condivisione di valori. 

Allora più “potere” ai Comuni e alle Regioni. 
Condivisione ad esempio di iniziative come il "Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo" (presentato tra gennaio e febbraio 2013) a cui mi risulta che Genova non abbia ancora aderito. 


Anche i Municipi possono ( e dovrebbero ) “fare”. 

Di esempio il Primo Municipio di Genova ( Centro Est ) che, dopo avere inserito nel proprio regolamento, come clausola ostativa per la locazione di locali di proprietà del Comune, la presenza di slot machine, grazie all’impegno e alla determinazione dell’Assessora all’Istruzione Maria Carla Italia, attenta a queste tematiche e consapevole dell’importanza della prevenzione come fattore primo e imprescindibile nel contrasto alle dipendenze di ogni tipo, ha dato il via ad un un percorso rivolto ai genitori, in particolare a quelli dei bambini che frequentano la scuola primaria. 

http://genova.ogginotizie.it/216694-dipendenza-da-gioco-da-039-azzardo-formazione-gratuita-per-i-genitori/#.UTkYkdE7GhY