E’ da tempo che siamo preoccupati sul futuro della partecipazione delle
famiglie al progetto educativo della scuola.
In occasione di Orientamenti 2010
abbiamo organizzato il Convegno:
“Quale partecipazione nella scuola della
riforma e dell’autonomia?”.
Oggi si stanno concretizzando le nostre paure. Negli ultimi mesi si è
compiuto quello che non esito a definire un golpe sulla riforma OOCC: un vero e proprio attacco alla partecipazione democratica delle varie
componenti, genitori in primis, al
governo dell'istituzione scolastica.
Come si è arrivati a questo?
La VII commissione della
Camera ha unificato tutte le proposte
giacenti e “dormienti” in commissione da anni in un “articolato”, in molti punti poco chiaro, che non rispetta
il principio generale della separazione dei poteri e limita enormemente gli spazi di confronto.
In nome di una concezione patologica e strumentale dell’ Autonomia
scolastica, si stabilisce che gli organi
collegiali, in particolare il Consiglio di Istituto, non abbiano più ampi
poteri decisionali: piuttosto, siano liberi di decidere da soli il proprio
funzionamento e la propria composizione. La chiamano Autonomia Statutaria: ogni
scuola avrà ( o non avrà? ) organi collegiali che funzionano in modo diverso o
addirittura diversi organi di partecipazione; è garantita un’autonomia
“formale” che avrà come conseguenza di differenziare ed isolare sempre più
le varie Istituzioni Scolastiche, aumentando le già notevoli differenze
esistenti, mentre viene di fatto negata un’autonomia
esclusivamente sostanziale, cioè sulle decisioni, sui contenuti.
E’ abolito il Consiglio di
Classe così come lo conosciamo, quindi non ci saranno più i Rappresentanti
di Classe. Al contrario i genitori
dovrebbero avere pieno titolo ad essere parti attive e a sedere all'interno del
Consiglio di classe, oltre che in Consiglio di Istituto; il rappresentante di
classe dovrebbe costituire un
tramite attivo nel dialogo scuola
famiglia; dovrebbe essere l'elemento catalizzatore affinché intorno a ogni
classe si crei una 'comunità educante',
a garanzia di un percorso scolastico ricco e gratificante per i nostri figli.
Citando l’Avv.to Cinzia
Olivieri, (che ha commentato in maniera oggettiva ed esaustiva, oltre che
altamente qualificata, la definitiva PdL emendata del 28 marzo scorso; documento scaricabile al
link http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=9516 ):
“Appare però più
corretto dire che nella proposta è la "rappresentanza" (eletta) a
livello di classe che scompare (termine presente nella PDL all'art. 4 in relazione al consiglio dell'autonomia,
all'art. 11 per il consiglio delle autonomie e come generica garanzia all'art.
7 ...mentre all'art. 8 si accenna all'unico "rappresentante delle
famiglie" all'interno del nucleo di valutazione).
Sorge allora un dubbio: se
qualcuno rappresenterà i genitori, sarà dunque “eletto” oppure sarà “nominato”
o “designato” e soprattutto…da chi? Magari dal DS? Appare comunque evidente che, come scrive
l’Avv.to Olivieri nel succitato articolo :
“se scompare nella legge la rappresentanza "della classe", scompaiono i "comitati genitori"
come li conosciamo oggi. Infatti la proposta di legge non li cita e parla
genericamente di garanzia del diritto di "riunione ed associazione"
...svanendo allo stato attuale anche l'assemblea”.
Quindi niente Rappresentanti,
niente Comitati Genitori, niente
Assemblee…..ci lasciano un “ Presidente del Consiglio dell’Autonomia”
sempre più “scollegato” dai suoi “rappresentati” e perciò incapace di portare
le reali esigenze dei fruitori, coloro che dovrebbero essere “al centro”: gli
studenti.
Merita particolare attenzione e valutazione il
percorso che, dopo anni di oblio, porterà ( credo, purtroppo) all’approvazione
di questa PdL:
Il 28 marzo 2012 la
VII Commissione Cultura della Camera ha approvato a larghissima
maggioranza ( a quanto mi risulta un solo voto contrario su 40 componenti
la Commissione!!) il testo unificato
delle proposte di legge Aprea, Napoli, Frassinetti, De
Torre, De Pasquale, Cota, Carlucci, Capitanio – Santolini a
proposito delle
“Norme per
l’autogoverno delle istituzioni scolastiche statali”.
Il 4 aprile 2012 la
Camera, ai sensi dell’art. 92 del Regolamento, ha approvato la
proposta di trasferimento del testo unificato alla VII Commissione Cultura in
sede legislativa.
Il testo unificato sarà quindi discusso e
approvato dalla Commissione e non dall’Assemblea. Tale procedura è adottata per progetti di
legge riguardanti questioni che non
hanno speciale rilevanza di ordine generale oppure per i progetti di
legge che rivestono particolare urgenza.
Non configurandosi l’”urgenza”, ( le PdL giacciono in Commissione da anni…) appare evidente
che l’argomento della governance della scuola, ed indirettamente il “valore”
della partecipazione al governo della cosa pubblica, non meritano l’attenzione,
il tempo e le energie delle persone che siedono nell’aula della Camera.
Questo il link per firmare la petizione:
http://www.petizionionline.it/petizione/cambiamo-il-ddl-sulla-riforma-degli-organi-collegiali-ddl-953-aprea/6961